domenica 14 marzo 2010

C'era Posta per te



Un grazie ai ragazzi di Ciclistica che hanno riportato una notizia pubblicata qualche giorno fa su LASTAMPA (link all'articolo originale), altrimenti sarebbe passata inosservata.
Le immagini spezzano il cuore di qualsiasi amante della bicicletta e senza dubbio causano l'indignazione di qualunque persona con un pò di sano buon senso.
Chi frequenta i depositi di recupero del ferro sa che quando cala il ragno è tutto perduto.
Che sia un frigorifero, un armadio di ferro o una bicicletta (bella o brutta), si è tutti uguali di fronte all'incombere del ragno.
Che senso ha distruggere delle biciclette più che valide e che potrebbero percorre ancora molta strada? Disorganizzaizone, sprechi, mancanza di volontà sono più forti di del buon senso dei dirigienti?
Chi ha un pò di occhio ha notato l'evoluzione dei mezzi della posta per la consegna in buca.
Fino a qualche tempo fa il postino che mi porta la posta era dotato di un Piaggio Free 50 2 tempi (inquinantissimo), poi di un Liberty 125 4 tempi (mastodontico) e solo adesso è passato alla bicicletta.
Nonostante voglia pensare che la scelta della bicicletta abbia un carattere anche Ecologico e Sociale, so che quello detemrinante è il fattore economico.
Immaginate un postino che deve consegnare il suo buon carico di lettere; 20 metri max da un portone all'altro, moltiplicato per centinaia/migliaia di portoni e ancora per qualche centianio di postini.
Immaginate lo stress del motorino, i consumi di benzina e quelli del mezzo. Si fa in fretta a capire che la bicicletta è il mezzo ideale.
L'altro giorno ho scambiato due parole col postino che mi porta la posta con la sua bella bicicletta gialla. L'ho guardata bene; telaio solido di quelli che ci fai 50.000 km tranquilli, componetistica di buona qualità e portapacchi grandi, cavalletto centrale solido e una posizione comoda.
Un buon progetto tuttosommato, e ho pensato: "se tutti ne avessero una..."
Vederle tritate dal ragno è una visione abbastanza atroce.
Peccato distruggere un vagonata di belle due ruote quando la città ne è in crisi di astinenza.

Mi rivolgo a chi sta in alto e ne decide le sorti:
"Regalatele, datele via per poco, datele in affidamento a qualche associazione culturale o a qualche comunità che le ripari e le rivernici (se è quello il rpoblema).
Possibile che non si possa trovare una soluzione alternativa alla distruzione di un mezzo pulito e durevole?!?"
- EBT-