lunedì 28 settembre 2009

L'universo parallelo



C'è un mondo, Torino, che vede circa 850 auto ogni 1.000 abitanti.
Mi sembra un numero stellare ma non penso che si discosti tanto dalla realtà.
In genere sono utilitarie, medio piccola cilindrata, magari usate neanche tutti i giorni per fare pochi chilometri ma sempre perfette e lucenti.
Le strade ne sono piene, ogni buco, ogni pertugio è occupato. A volte sono parcheggiate tanto vicine che basta spalancare lo sportello più in fretta del dovuto per lasciare un ricordino allo sfortunato vicino.
Queste creature sono pagate con lo stipendio di anni di lavoro e necessitano sempre di un'amorevole e costosa manutenzione. Basta un graffio sulla carrozzeria metallizzata a provocare una serie di imprecazioni vivaci e colorite. E dopo?! dopo 7/9 anni il caro mezzo è pronto per andare in un posto migliore insime a tanti suoi simili. Spesso non si direbbe nemmeno sia pronto per diventar ferro fuso eppure succede, e se va bene, il proprietario finisce di pagare l'ultima rata proprio nel momento in cui firma l'atto di demolizione.
E con ciò?!
Esiste un mondo parallelo, quasi da carboneria, costituito da quelle persone che ogni giorno girano in bicicletta e la sera, quando tornano a casa, l'attaccano al palo.
Qui la storia è diversa; non vedrete mai una bicicletta nuova nuova "dormire" per strada.
La strada è pericolosa e solo biciclette adulte (dai 20 anni in su!) possono affrontarla.
E' un esercito di bici del nonno, con la sella tagliata e il manubrio un pò arrugginito, un pò cigolanti e dalla vernice scrostata che tuttavia compiono il loro dovere giorno dopo giorno nei secoli dei secoli. AMEN